ART FOR THE MASSES
L’idea nasce nel 2007. È una performance ritualistica/sociologica in divenire, nella quale Virgilio Rospigliosi finge di incontrare il pittore fiammingo Hubert van Eyck. Dall’incontro nascono dissertazioni sulla sociologia dell’arte, ma sopratutto domande. “L’arte è verità oppure fumo negli occhi”? Da qui prende il via una collaborazione progettuale tra i due artisti, che sarà nominata “Art for the masses”. Il progetto prevede una serie speciale di dipinti su formelle lignee di piccole dimensioni. 20x20 cm non variabili, dalle tematiche ripetitive ed elementari. Realizzati alla prima. Lo scopo è realizzare una successione di opere piacevoli e apparentemente prive di contenuti rilevanti. A ogni dipinto è collegata un’immagine fotografica rappresentante un’azione; ovvero la collocazione dei dipinti stessi nei più importanti spazi e musei del mondo. Ma anche nei luoghi più improbabili. L’immagine potrà essere visualizzata tramite il codice QR posto su ogni dipinto. La dicotomia dipinto e immagine fotografica potrebbe generare nello spettatore una comprensibile condizione di smarrimento. Egli potrebbe chiedersi se l’opera d’arte sia il dipinto o l’immagine fotografica visualizzata. Le due cose sono imprescindibili. La connessione tra il dipinto e l’immagine fotografica “è” l’opera d’arte. “Art for the masses” è una performance la cui fruibilità oggettiva rimuove il concetto di arte rivolta esclusivamente a un pubblico elitario. Dunque l’oggetto/opera d’arte massificata diventa accessibile da chiunque.
https://it.wikipedia.org/wiki/Hubert_van_Eyck
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